Leggevo il commento di Teleta al mio Post e mi è venuto in mente di scrivere qualcosa sul volontariato. Il volontariato io lo conosco, ne vedo tanto, tutti i giorni, in casa famiglia dove lavoro. Ho iniziato questo lavoro nel 2008 quando andavo alla ricerca di una struttura per il tirocinio previsto dal mio corso di operatore d'infanzia. Non avrei mai immaginato che avrei iniziato a lavorare in una struttura simile, pensavo piuttosto di aprire un asilo nido. Ma non sempre accade quello che avevi immaginato per te e così dopo il tirocinio mi hanno chiesto di rimanere ed io ho felicemente accettato. E' stata dura all'inizio, ho visto crollare tante mie convinzioni, mi sono dovuta scontrare con l'altra parte della vita, che non aveva niente in comune con la mia. Io ho avuto un'infanzia felice, la mia famiglia mi ha amato e mi ama ancora adesso tantissimo. I miei ci sono sempre stati nei momenti belli e in quelli meno belli. All'improvviso ho capito la mia fortuna: ho sempre dato per scontato che quando si diventa genitori si ama il proprio figlio al di la di tutto. E invece non è così! Alcune persone non hanno per niente l'istinto materno! All'inizio tendevo a portarmi tutte le angosce di queste donne e dei loro figli a casa con me ed è stato terribile perchè non riuscivo a staccare. Poi il tempo aiuta, non ad essere indifferente, ma a non fare tuoi i problemi degli altri e ti fa apprezzare ancora di più quello che hai avuto e che ancora hai. La prima cosa che mi hanno detto quando sono entrata nella struttura è stata quella di NON GIUDICARE. Mai. Nessuno di noi può sapere cosa è successo nella vita di una persona per farla diventare quella che è.
Scrivo questo perchè Teleta dice che vorrebbe fare qualcosa di più per gli altri e trovo che sia una cosa importante e meravigliosa. Aiutare il prossimo ti fa sentire bene, ti arricchisce ma va fatto con coscienza. E' un impegno, non puoi tornare indietro (o almeno non dovresti). Ho visto tante persone iniziare dicendo "Ci provo" e sono proprio quelle che poi hanno smesso. Non si gioca con le persone bisognose perchè loro si affidano a te. Ti fanno entrare nella loro vita, ti aprono il cuore perchè hanno bisogno di sentirsi amate. E non parlo solo di bambini, con loro è facile, li fai felici con poco, ma una donna no. Nella nostra casa famiglia ci sono mamme e bambini e la maggior parte delle volte si pensa che il sostegno debba essere dato solo ai più piccoli ma non è così. Se una mamma non sta bene, è triste, anche i suoi figli sono tristi. Sono donne abbandonate, non amate da nessuno, neanche dai loro genitori. E' difficile entrare nel cuore di queste donne, sono donne arrabbiate che non hanno fiducia in nessuno. Ho provato tante volte a mettermi nei loro panni: cosa accadrebbe se un giorno io mi dovessi trovare a vivere un periodo di difficoltà, se mio marito mi lasciasse e non riuscissi a mantenere i miei bambini? Cosa farebbero i miei genitori? Non ho dubbi: mi aiuterebbero in ogni modo, io lo so. Ecco, adesso provate ad immaginare queste donne che sono state abbandonate dai loro mariti, violenti, rifiutate dai loro genitori, se così si possono definire persone che hanno preferito lasciare le loro figlie e i loro nipoti in una struttura piuttosto che aprire le porte di casa. E adesso provate ad immaginare quanto sia difficile per loro aprirsi al prossimo, ricominciare a fidarsi di qualcuno. E immaginate invece quanto sia meraviglioso quando ci riescono, quando lasciano una porticina aperta, sperando questa volta di non essere deluse. E' questo che dovrebbe fare un volontario, non dovrebbe deludere.
Non voglio scoraggiare nessuno con queste parole, le case famiglia si reggono sul volontariato, i volontari sono le persone più preziose, voglio solo farvi riflettere sull'importanza che possono avere le nostre azioni per chi si trova dall'altra parte.
"Se giudichi le persone, non hai il tempo di amarle"
MADRE TERESA DI CALCUTTA
Sono stata 5 anni nella direzione Servizi Sociali del Comune dove lavoro e mi sono occupata delle strutture per i minori. Hai ragione,non è possibile rimanere estranei davanti ai problemi dei bambini che sono ospiti in queste case. Ho visto molte persone lavorare lì dentro e ci vuole molta preparazione, sensibilità ed intelligenza. Una formazione idonea e un grande cuore. Ci sono situazioni pesanti, ragazzi che hanno bisogno di legami, relazioni profonde, che spesso sostituiscono quelle familiari. E allora bisogna capire che prima di iniziare un percorso di vicinanza verso queste persone si deve essere in grado di sopportare, di dare, di essere presenti nella loro vita nel bene e nel male come lo si sarebbe con un parente stretto.
RispondiEliminaTi ringrazio di questo post e ti ringrazio per l'esperienza raccontata. E' importante, perchè molte persone non sanno come vivono minori e madri dentro queste case che sono spesso fasi di vite spezzate.
Raffaella
grazie x questo bellissimo post!!! hai ragione e forse lo penso ma non l' ho mai messo in pratica proprio x' non voglio che la motivazione sia egoistica cioè sentirmi utile ma altruista cioè fare del bene a qualcun ' altro [che sicuramente porterà del bene nel mio cuore ma anche tanto impegno].. però mi piace pensare che un giorno lo farò, x' è il mio cuore che me lo chiede ma anche x' mi sentirò pronta di portare avanti un impegno in modo responsabile e non solo x soddisfare un pensiero che mi è passato x la testa! grazie x il racconto e grazie x la testimonianza, x me è oro tutto ciò che arriva da cose vissute x me è oro tutto ciò che arriva da delle riflessioni.. x me è oro la tua testimonianza!! un abbraccio!
RispondiEliminaDa sempre ho ammirato i volontari per ciò che fanno ma da quando sono dentro "il problema" e vederli all'opera mi sono sentita piccola piccola grazie per questo post
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