martedì 19 marzo 2013

Festa del papà

Oggi è la festa del papà ed io mi sono ricordata solo adesso di fargli gli auguri. Sono una figlia snaturata! E sapete perchè mi sono ricordata? Perchè mi sono messa al computer per scrivere un post sulla festa del papà e all'improvviso mi si è accesa la lampadina in testa e mi sono precipitata al telefono. Perchè dovete sapere che io ho un papà fantastico ma permaloso. Lui si offende se non lo chiamiamo per le feste, o quando sta male, o se non ci facciamo sentire da un pò di giorni. Parte subito con la critica, perchè si offende e te lo fa presente!
Lui è stato un papà rigido, tante regole, tanta disciplina ma anche tanto amore, ma in fondo cosa potevamo aspettarci da un padre pugliese e carabiniere. La sua vita gira intorno alla famiglia: farebbe qualsiasi cosa per noi e per mia madre. Lui si ammala se qualcuno di noi sta male, è felice quando siamo felici. Lui vive per noi! Ed io lo amo per questo. 
E' stato lui a spingermi verso lo sport. E' stato uno sportivo, giocava a calcio e a basket e quando è arrivato il momento ci ha portato in palestra. Voleva farci respirare quell'aria, voleva donarci quello che lo sport ha regalato a lui. Lo sport ti aiuta nella vita, soprattutto uno sport di squadra, come la pallavolo. Ricordo che mio padre non mi ha mai permesso di fare sciopero a scuola. Ero l'unica ad entrare insieme a qualche altra poverina, e i professori ci odiavano per questo. Ed io "odiavo" mio padre perchè non capivo. Invece se dovevo andare a qualche raduno con la squadra potevo assentarmi per settimane da scuola, era per una giusta causa. E i professori mi odiavano sempre di più!
Comunque tutti gli scioperi che non mi ha fatto fare li ho recuperati appena sono andata a vivere fuori casa a 15 anni. Facevo il 3° ragioneria e vivevo a casa di una mia compagna di squadra. Ho imparato anche a falsificare le sue firme! A ripensarci adesso mi viene da sorridere.
E' grazie a lui se sono diventata un'atleta professionista: lui mi ha insegnato la disciplina, il rispetto, l'onestà, fondamentali nello sport. Mi ricordo quando nel 2003 abbiamo vinto il campionato e siamo state promosse in A1: quel giorno venne tutta la mia famiglia a vedere la partita. Era una giornata importante. Quando l'ultima palla è caduta ed abbiamo capito di aver vinto il campionato la gioia era così forte che facevamo fatica a contenerla. Tutte le persone che erano venute a vederci  hanno invaso il campo ed hanno esultato con noi, per noi. Le mie compagne piangevano per la felicità, io no. Ero strafelice ma non mi uscivano le lacrime. E poi sono andata alla ricerca della mia famiglia: mia madre, le mie sorelle, i miei cognati. E poi ho visto lui, mio padre, che piangeva come un bambino e sono crollata. Ho cominciato a singhiozzare come una matta perchè vedevo la gioia di mio padre, perchè sapevo di avergli fatto il regalo più grande, perchè lui è stato il primo a credere in me, perchè ha fatto tanti sacrifici per farmi diventare un'atleta, perchè a 15 anni mi ha lasciato andare via da casa sua, anzi mi ha costretto ad andar via perchè io non volevo, ma lui aveva già previsto tutto. Ed io non smetterò mai di ringraziarlo.
Questo è mio padre ed io ringrazio Dio tutti i giorni per avermelo donato!



3 commenti:

  1. bello questo post, anche io ho un papi speciale come il tuo che ha dedicato tutta la sua vita alla nostra famiglia! siete bellissimi, complimenti! un abbraccio!

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  2. Ma dai! Professionista di pallavolo! Bellissimo, adoro questo sport. l'ho praticato fino a 15 anni, lo porto nel cuore. E voi siete splendidi. Complimenti :)

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